Comunicato stampa relativo alla sentenza B-3238/2021

Appalto «Public Clouds»: i contratti possono essere conclusi

Con decisione incidentale il Tribunale amministrativo federale respinge la richiesta di Google volta al conferimento dell’effetto sospensivo al ricorso. L’Ufficio federale delle costruzioni e della logistica può pertanto concludere i contratti d’appalto per i servizi cloud pubblici con le ditte aggiudicatarie.

20.10.2021

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Foto: Keystone
Foto: Keystone

Il 7 dicembre 2020 l’Ufficio federale delle costruzioni e della logistica (UFCL) ha indetto un pubblico concorso secondo la procedura aperta per la commessa di servizi relativa al progetto «(20007) 608 Public Clouds Bund». Scopo del concorso, cresciuto in giudicato incontestato, era selezionare cinque fornitori di servizi cloud pubblici. Sulla base di un accordo quadro, questi dovevano fornire per un periodo di cinque anni ed un importo totale di 110 milioni di franchi prestazioni commissionate singolarmente secondo la cosiddetta procedura «mini-tender». Il 24 giugno 2021 l’UFCL ha reso note le ditte aggiudicatarie. Contro questa pubblicazione la Google Commerce Ltd, non considerata per nessuna delle aggiudicazioni, è insorta con ricorso del 13 luglio 2021 dinanzi al Tribunale amministrativo federale (TAF).

Allegazioni di Google
Nella causa principale la ricorrente invoca la nullità delle aggiudicazioni e del bando di concorso, contestando inoltre la valutazione della sua offerta secondo il criterio di aggiudicazione «Ubicazione dei centri di calcolo in Svizzera». Sotto questo criterio, l’autorità aggiudicatrice chiedeva agli offerenti di indicare «sulla base di un’informazione accessibile al pubblico» entro quando sarebbero stati in grado di produrre o gestire i servizi richiesti in modo «georidondante» su suolo svizzero. Google ritiene che la sua offerta sia stata ingiustamente valutata con 0 punti in questo criterio, rimproverando in particolare all’UFCL di aver omesso di definire i requisiti relativi alla georidondanza. L’UFCL sarebbe stato peraltro tenuto a chiedergli precisazioni in merito alle indicazioni fornite nella sua offerta e procedere a una rettifica della valutazione.

Google chiede di conferire l’effettivo sospensivo al ricorso, vietando all’autorità aggiudicatrice di concludere il contratto con le ditte aggiudicatarie sino alla decisione finale del TAF.

Esame sommario del tribunale
In seguito ad un esame sommario delle censure, il TAF conclude in primo luogo che il ricorso è manifestamente infondato nella misura in cui è invocata la nullità del bando di concorso (o della documentazione di gara) e questo quantunque sia il bando che la relativa documentazione avessero potuto rivelarsi contestabili, specie riguardo all’impostazione della cosiddetta procedura «mini-tender» o al relativo concetto di protezione giuridica, qualora il bando di concorso fosse stato impugnato.

In secondo luogo, quanto alla censura concernente la valutazione del criterio di aggiudicazione «Ubicazione dei centri di calcolo in Svizzera», il tribunale stabilisce anzitutto che, tenuto conto del potere di apprezzamento dell’autorità aggiudicatrice, il requisito dell’UFCL è conforme al diritto. Essoprevede che siano favoriti solo gli offerenti i cui piani di realizzazione della georidondanza sono accessibili al pubblico. Il TAF dà invece ragione alla ricorrente nella misura in cui l’autorità aggiudicatrice non ha effettivamente spiegato cosa intendesse per georidondanza. Ciò non implica tuttavia che su questo punto sia la comprensione della ricorrente ad essere determinante. Al riguardo va esaminato piuttosto come tale criterio sia inteso nel significato comune. Prima facie è determinante la definizione di evento catastrofico, aspetto questo che parla a favore di un certo distanziamento tra i centri di calcolo.

Infine, l’autorità aggiudicatrice non era affatto tenuta a chiedere alla ricorrente precisazioni in merito alle indicazioni fornite nell’offerta, bensì aveva facoltà di valutarla con 0 punti al criterio «Ubicazione dei centri di calcolo in Svizzera». Pertanto, la ricorrente non può impugnare con successo neppure l’aggiudicazione in favore della quinta ditta aggiudicataria classificatasi appena prima di lei.

In base ad un esame sommario il ricorso si rivela manifestamente infondato. Non è dunque necessario procedere ad una ponderazione degli interessi tra l’urgenza di concludere i contratti con le ditte aggiudicatarie e l’interesse della ricorrente ad un’effettiva protezione giuridica.

Questa decisione incidentale può essere impugnata dinanzi al Tribunale federale.

Diritto applicabile
Il 1° gennaio 2021 è entrata in vigore la legge federale del 21 giugno 2019 sugli appalti pubblici (LAPub), totalmente riveduta. Secondo l’articolo 62 LAPub, le procedure di aggiudicazione avviate prima dell’entrata in vigore di questa legge sono portate a termine secondo il diritto anteriore.
La procedura in esame è stata avviata con bando del 7 dicembre 2020 e soggiace dunque al diritto previgente (legge federale del 16 dicembre 1994 sugli appalti pubblici [vLAPub]).

Segreti d’affari
Al fine di tutelare i segreti d’affari della ricorrente, le ditte aggiudicatarie e i rappresentanti dei media ricevono per il momento solo il dispositivo della decisione incidentale e il presente comunicato stampa. Una volta espunti i segreti d’affari dalla decisione incidentale, questa sarà inviata alle ditte aggiudicatarie e comunicata ai rappresentanti dei media in versione epurata.