Una situazione win-win

Jean-Luc Bettin è cancelliere di pool al Tribunale amministrativo federale (TAF) dal 2016: una posizione che crea un vantaggio reciproco per il tribunale e per il cancelliere.

13.06.2022 - Céline Jordan

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Jean-Luc Bettin in conversazione
Jean-Luc Bettin lavora come cancelliere di tribunale in due diversi dipartimenti. Foto: Lukas Würmli

I cancellieri di pool rappresentano un aiuto prezioso per il tribunale poiché, garantendo una certa flessibilità, permettono di dare rinforzo alle corti in caso di necessità. A seconda del bisogno di personale, la Commissione amministrativa (CA) assegna i cancellieri alle diverse corti per un periodo che va generalmente dai 6 ai 15 mesi. La domanda varia in particolare in funzione della quantità di cause da trattare, ma anche delle date di scadenza degli incarti, la cui durata di trattazione non deve di principio eccedere i due anni. Questa posizione tende peraltro a correggere l’«impermeabilità» rimproverata in passato al TAF, consentendo di promuovere lo scambio tra corti.

Incarti distinti

Il cancelliere di pool redige i progetti di sentenza sotto la supervisione del giudice al quale è assegnato. Il giudice conferisce gli incarti in funzione dei bisogni o, eventualmente, delle urgenze. Il superiore gerarchico del cancelliere di pool è un membro della CA. Può tuttavia succedere che il cancelliere si trovi a lavorare in modo polivalente, ossia per due giudici contemporaneamente, il che è più difficile perché talvolta i dossier hanno una portata sostanzialmente differente. Tanto per esemplificare, trattare un corposo incarto in materia di diritto d’asilo e parallelamente redigere un progetto di sentenza, anche se relativamente stringato, in un altro settore possono essere attività difficili da conciliare. Lavorare per un giudice alla volta è dunque più comodo e permette di calarsi al meglio nella materia.

«Lavorare in funzione dei bisogni su un arco di tempo determinato è intellettualmente stimolante.»

Jean-Luc Bettin

Prassi diverse

Fra i vantaggi dell’essere cancelliere rientra in particolare la possibilità di acquisire un’esperienza che spazia su più settori del diritto amministrativo, con tutta la varietà e diversità che ciò offre in termini di incarti da trattare. Per Jean-Luc Bettin, «lavorare in funzione dei bisogni su un arco di tempo determinato è intellettualmente stimolante». Rispetto al diritto, il rapporto è duplice: da una parte si approfondisce un settore specifico sin da principio, dall’altra si trova un approccio, di primo acchito più generale, che permette però di approfondire le conoscenze a mano a mano che si addentra negli atti da redigere. È appunto questo il caso dei cancellieri di pool. Le varie corti hanno prassi diverse e maniere di concepire una sentenza che sono proprie a ciascun giudice. È dunque importante per il cancelliere sapersi adattare tanto alla materia e all’incarto quanto al giudice per poter costruire una relazione professionale armoniosa ed efficace.

Analogie tra gli incarti

La funzione di cancelliere di pool non differisce granché dalle altre dal momento che sia le condizioni lavoro sia le difficoltà sono identiche per tutti i collaboratori: gli incarti sono talvolta complessi e ci sono delle scadenze da rispettare. I grandi principi del diritto amministrativo, come pure la procedura amministrativa, sono applicabili a tutti gli incarti, a parte per qualche sfumatura. Vi è dunque tra loro una certa analogia, specie riguardo al diritto di essere sentiti, che è un principio fondamentale del diritto amministrativo. Essere cancelliere di pool non richiede quindi alcuna formazione supplementare, le competenze sono esattamente le stesse di quelle richieste per un cancelliere che si specializza in una singola corte. Il TAF si occupa di ricorsi e, di conseguenza, allo stesso tipo di affari si applica sempre lo stesso tipo di ragionamento. Un’autorità di prima istanza prende una decisione, una parte fa ricorso, il TAF esamina la validità giuridica della decisione e si pronuncia.

Esperienza come valore aggiunto

Cosa fa la differenza? È l’esperienza. Cominciare come cancelliere di pool subito dopo gli studi è senz’altro più complicato, ma comunque fattibile. Di corte o di pool, il compito principale del cancelliere resta la redazione di una sentenza e la formazione accademica fornisce gli «strumenti» per compiere questo lavoro. La specificità degli incarti comporta tuttavia un certo limite. La concorrenza o la TVA sono ad esempio settori talmente specifici e precisi che diventa difficile riprendere un incarto su due piedi, bisogna approcciarlo con prudenza. In sostanza, tra la diversità e la flessibilità offerte dalla funzione di cancelliere di pool, è quest’ultima ad avere un valore aggiunto non trascurabile, per il datore di lavoro così come per il dipendente.

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