Prima esperienza professionale

Ogni anno, il TAF offre a una ventina di giovani universitari l’opportunità di assolvere uno stage presso le Corti o il Segretariato generale. Quentin Crettol, stagista alla Corte II, ci parla della sua esperienza professionale al TAF.

23.05.2023 - Kenza Kebaili

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Ritratto di Quentin Crettol
«La regione di San Gallo è molto bella. Ne approfitto per esplorarla a piedi», Quentin Crettol. Foto: Lukas Würmli

Gli stagisti sono una forza lavoro importante per il Tribunale. Secondo il team Sviluppo del personale, sono fondamentali perché, essendo freschi di studio, spronano i colleghi e le colleghe a interrogarsi sulle procedure in uso e portano nuove prospettive. Grazie a questa politica di formazione e di impiego, il TAF promuove le giovani leve qualificate facilitandone l’ingresso nel mondo del lavoro.

Cosa ti ha spinto a candidarti al TAF?

Circa cinque anni fa, quando studiavo all’Università di Friburgo, ho partecipato a una visita del TAF. Mi ricordo ancora la presentazione di Michela Andreazzi: ci aveva spiegato che il TAF cercava regolarmente stagisti universitari francofoni. Da lì è nata l’idea di candidarmi per uno stage a San Gallo.

Questa è la tua prima esperienza professionale. Come hai vissuto la transizione tra il mondo accademico e quello professionale?

A dire il vero, mi aspettavo che sarebbe stato più difficile, ma grazie all’aiuto di Pascal Bovey, cancelliere e mio referente al TAF, mi sono ambientato molto bene. Immaginavo che sarebbe stato difficile passare dall’università, con un numero prestabilito di ore di lezione a settimana e il resto del tempo a libera disposizione, al mondo del lavoro, in cui si lavora ogni giorno per otto ore e un quarto. Un’altra differenza è che nel mondo professionale ti vengono assegnati dei compiti da svolgere entro una determinata scadenza e che devi soddisfare le aspettative del o della superiore. Questo era uno degli aspetti che mi faceva più paura all’inizio, visto che conoscevo solo la parte teorica. Credo che in questi casi si debba dar prova di umiltà, ammettere di non sapere molto e cercare di fare del proprio meglio. I membri del team hanno trovato le parole giuste per darmi fiducia.

«Lavoro in un’ottima squadra e i casi che tratto sono particolarmente istruttivi e diversificati.»

Quentin Crettol

Perché hai deciso di prolungare lo stage?

La mia scelta è stata dettata da vari fattori, in particolare l’ambiente di lavoro, i colleghi e le dinamiche del tribunale. Lavoro in un’ottima squadra e i casi che tratto sono particolarmente istruttivi e diversificati. Qui posso imparare davvero come funziona il mestiere di cancelliere e quali sono le aspettative di un tribunale.

In cosa consiste il tuo lavoro al TAF?

Lavoro quasi esclusivamente «in tandem» con un cancelliere. Lui mi trasmette un fascicolo da trattare, io ci lavoro. Quando ritengo di aver finito, glielo riconsegno in modo che possa apportare eventuali correzioni. Il fascicolo torna a me, lo rielaboro e, non appena la bozza è ultimata, lui lo presenta al giudice.

Da un punto di vista più personale ti sei ambientato bene a San Gallo?

Sì, è una regione molto bella e mi ci trovo molto bene. Ne approfitto per esplorarla a piedi. L’unico neo è che i sangallesi cenano molto presto. Faccio un po’ fatica ad abituarmi.

Che progetti hai dopo lo stage?

In settembre torno in Vallese dove inizierò il praticantato per ottenere il brevetto di avvocato.

Ritratto di Quentin Crettol

PERCORSO PROFESSIONALE

Quentin Crettol ha ventisei anni ed è vallesano. Ha studiato legge all’Università di Friburgo ottenendo un master bilingue in diritto. L’ultimo semestre di studio lo ha trascorso a Lipsia, in Germania. Appassionato di escursionismo, dal 1° settembre 2022 lavora alla Corte II per il giudice Baechler. Lo stage, che inizialmente doveva durare sei mesi, è stato prolungato fino in giugno 2023.

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