Comunicato stampa relativo alla sentenza C-3035/2022
Violato il divieto di pubblicità dei medicamenti
Un articolo di giornale ha violato il divieto di pubblicità destinata al pubblico per i medicamenti soggetti a prescrizione medica. I contributi dei media concernenti questi medicamenti non devono suscitare nel lettore medio un’impressione generale di promozione pubblicitaria. Il Tribunale amministrativo federale respinge il ricorso interposto contro la decisione che vieta la pubblicazione dell’articolo e ordina la cancellazione della versione online dell’articolo.

In un articolo pubblicato sia sulla stampa che online, una giornalista racconta la sua esperienza personale con un medicamento soggetto a prescrizione medica. Sulla base di un colloquio con un medico specialista, tratta aspetti quali la diffusione della malattia nella popolazione, le assenze dal lavoro, le possibilità di cura e lo stato della ricerca. A seguito di una denuncia presentata da parte di terzi, l’Istituto svizzero per gli agenti terapeutici Swissmedic ha avviato un procedimento ed ha deciso di vietare la pubblicazione dell’articolo in questione. L’Istituto ha inoltre ordinato all’azienda mediatica di rimuovere la versione online dell’articolo dal proprio sito web. L’azienda mediatica ha impugnato la decisione di Swissmedic dinanzi al Tribunale amministrativo federale (TAF).
Violazione del divieto di pubblicità destinata al pubblico
Nella propria sentenza, il TAF stabilisce che la legge sugli agenti terapeutici vieta la pubblicità destinata al pubblico di medicamenti soggetti a prescrizione medica. Un contributo di un media, che concerne dei medicamenti soggetti a prescrizione medica e si rivolge al grande pubblico, è ammissibile soltanto se riporta informazioni di carattere generale sulla salute o sulle malattie, senza fare riferimento, né direttamente né indirettamente, ad un medicamento specifico.
Nell’articolo in questione, vengono citati il nome di un medicamento soggetto a prescrizione, il principio attivo che esso contiene e il titolare dell’omologazione. Secondo il TAF, il resoconto dell’esperienza della giornalista evidenzia una chiara preferenza personale per il nuovo medicamento. La presentazione positiva del medicamento è atta a influenzare il comportamento dei consumatori, omette i possibili effetti collaterali, in parte gravi, del medicamento, suscita l’impressione che il medicamento in questione abbia un effetto migliore rispetto ad altre terapie e pone il medicamento in una luce particolarmente favorevole. Questo Tribunale ritiene che un simile resoconto concernente un medicamento soggetto a prescrizione medica è soggettivo, e in quanto tale, né completo, né obiettivo, né equilibrato. In conclusione, l’articolo in questione suscita nel lettore medio un’impressione generale di promozione pubblicitaria e non può pertanto essere considerato come semplice informazione di carattere generale. Esso viola quindi il divieto di pubblicità destinata al pubblico per i medicamenti soggetti a prescrizione medica. Il ricorso dell’azienda mediatica è respinto.
Questa sentenza può essere impugnata dinanzi al Tribunale federale.
Contatto

Rocco Maglio
Addetto stampa